La Milano dei Fé. Appalti e opere pubbliche nel Settecento

di Silvia Bobbi

 

bobbiLa prima campagna politica di opere pubbliche di vasto respiro realizzata a Milano in età teresiana e giuseppina diventa, in questo saggio, la chiave di volta per analizzare il livello di efficienza raggiunto dal sistema d’appalto, una modalità di assegnazione dei lavori edili pubblici e privati a tutt’oggi prevalente, che in Lombardia conobbe una precocissima fortuna. Le vicende dell’impresa costruttrice dei Fé, appaltatori luganesi che per lunga parte del Settecento occuparono i vertici della professione edile e detennero il monopolio quasi assoluto dei maggiori interventi camerali sul territorio lombardo e di risistemazione urbanistica del capoluogo (teatro alla Scala di Milano, naviglio di Paderno), consentono di comprendere, sul piano istituzionale, quali furono le scelte e le finalità, formali e informali, del riformismo asburgico e, sul piano economico, i meccanismi di sviluppo del mercato edile, in un contesto amministrativo, economico e politico sociale di grande interesse storiografico, perché di transizione, dall’antico regime alla modernità. La consultazione e l’intreccio di una vasta documentazione di origine amministrativa, dunque pubblica, e di origine notarile, cioè privata, dal XVII secolo all’età napoleonica, mette in luce quali furono le reti di relazione socio-economiche e politiche che consentirono alle imprese di emergere con successo ed all’amministrazione di avvalersene con profitto; chi furono i protagonisti delle prime speculazioni edilizie di ampio respiro realizzate a Milano e quale il contesto culturale o affaristico in cui costoro (l’arciduca Ferdinando d’Asburgo, Greppi, Mellerio, il ceto negoziante) agirono; quale infine fu l’eredità del riformismo settecentesco nell’ambito della gestione delle opere pubbliche: eredità di cui si fece solitario portatore il direttore Antonio Cossoni, la cui opera razionalizzatrice venne assai apprezzata tanto dall’amministrazione napoleonica che da quella austriaca successiva.

 

INDICE DEL VOLUME

Introduzione

1. Istituzioni, economia e appalti d’opere tra XVII e XIX secolo
1.1. L’assetto giuridico dei lavori pubblici
1.2. I mali del sistema d’appalto
1.3. Appalti e sviluppo del mercato edile
1.4. Un male minore?

2. Gli appalti di manutenzione dei navigli
2.1. Gli appalti dal 1684 al 1735
2.2. L’appalto Molo-Brambilla-Ceruti (1736-1750)

3. La ferma generale delle acque
3.1. Le trattative preliminari
3.2. Il varo dell’appalto Dagna (1751-1761)
3.3. Il regolatore Carl’Antonio Nepoti
3.4. L’epilogo dell’appalto Dagna

4. L’impresa dei Fé
4.1. Le origini
4.2. I ripari e la manutenzione delle fortificazioni
4.3. Appalti e società
4.4. I materiali da costruzione
4.5. Subappalti: l’occupazione dei franco-piemontesi e il castello di Milano
4.6. I negozi dei Fé

5. Gli appalti d’acque e la conquista del monopolio
5.1. Le basi del monopolio dei Fé sugli appalti d’acque
5.2. Negozianti e capomastri
5.3. Capomastri e accademici
5.4. Il monopolio sulla manutenzione delle acque camerali

6. La Milano dei Fé
6.1. La realizzazione del teatro alla Scala
6.2. La politica d’opere pubbliche teresiano-giuseppina

7. Epilogo: la riforma Cossoni e la fine del monopolio

Conclusioni

Appendice
Appalti di opere aggiudicati ai Fé i alla «Nosetti e Fé»
Albero genealogico dei Fé

Bibliografia

Indice dei Nomi