di Laura Di Fiore
Nella prima metà dell’Ottocento furono due i processi che, profondamente intrecciati l’uno con l’altro, contribuirono a trasformare il Mezzogiorno continentale in un territorio per la prima volta soggetto al pieno controllo dell’apparato statale. Il primo si espresse nella radicale ridefinizione amministrativa dello spazio interno del Regno, così come nella stabilizzazione del suo unico confine di terra, ovvero quello con lo Stato Pontificio. Il secondo si concretizzò invece nell’affinamento delle procedure di sorveglianza delle frontiere e di controllo del movimento delle persone, alle quali venne imposto di munirsi di inediti documenti di riconoscimento individuale nel momento in cui decidevano di mettersi in viaggio. E tuttavia, non si trattò in alcun modo di un processo unilaterale, dal momento che le istituzioni deputate al controllo del territorio, in primo luogo la polizia, furono costantemente poste a confronto con preesistenti pratiche sociali dello spazio, alternativi orizzonti di identificazione individuale e collettiva, o addirittura appropriazioni “creative”, da parte della popolazione, del nuovo tracciato confinario e dei nuovi dispositivi identificativi di matrice francese. Lasciando affiorare dalle carte d’archivio storie di passaporti scambiati e venduti, di creazione e disvelamento di identità fittizie, di controversie territoriali dalle radici secolari, il libro ricostruisce i modi in cui, attraverso un’interazione dialettica tra istituzioni e società, il Mezzogiorno preunitario prese parte a quei processi costitutivi di una moderna statualità, che erano all’epoca in atto su scala europea.
INDICE DEL VOLUME
Introduzione
I. Identificare i viaggiatori
1. Un documento per tutti (o quasi): la carta di ricognizione napoleonica
2. Le carte dei viaggiatori tra età napoleonica e Restaurazione
3. Uno «spazio d’eccezione». La frontiera di terra con lo Stato Pontificio
II. La costruzione della frontiera
1. 1836-1837. L’epidemia di colera e la ripresa delle trattative sulla confinazione
2. Misurare, delimitare, cartografare: la frontiera dei plenipotenziari
3. Alternative percezioni della frontiera. Contese territoriali e «segni» di confine
4. Dopo la firma del trattato. Le comunità locali di fronte al tracciato confinario
5. Le istituzioni “al confine”. Il confronto con il tessuto sociale frontaliero
III. Essere «forestieri» a Napoli. La carta di soggiorno
1. La sorveglianza poliziesca della capitale
2. Polizia «di nome», ma non «di fatto»
IV. Complessità e limiti del processo
1. Identificare i singoli in una società di corpi
2. Le altre carte. Resistenze del locale e conflitti di attribuzione
3. Sfuggire al controllo. Falle del sistema e false identità
4. Forme di identificazione politica
Conclusioni
Indice dei nomi
Appendice