Si annuncia l’uscita di due volumi della collana “Stato, Esercito e Controllo del Territorio”:
Di seguito se ne riproducono le quarte di copertina:
Bologna e lo spazio politico romagnolo nell’età di Dante. Gestione dell’emergenza e comando politico-militare (1296-1306), di Daniele Bortoluzzi:
«Il primo aprile 1296, le forze congiunte del signore di Ferrara, Modena e Reggio Emilia – il marchese Azzo VIII d’Este – e dei ghibellini di Romagna attaccarono Bologna, dando così inizio a una violenta guerra destinata a durare più di un decennio. Il conflitto si aprì su più fronti e assunse fin dai suoi esordi una portata sovraregionale, coinvolgendo potenze del calibro di Milano, Firenze, Venezia, oltre a catturare il vivo interesse di Bonifacio VIII; la città felsinea resse a fatica l’urto nemico, ma poco o nulla poté contro le gravi crisi finanziarie e politiche provocate dagli enormi costi della guerra e dalla rottura degli equilibri interni al gruppo dirigente. La grande mole di documenti prodotti e conservati a Bologna in quel decennio permette di studiare la gestione politico-militare dell’emergenza e di analizzare i profili dei comandanti eletti per guidare l’esercito cittadino»
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Guardie e ladri. Banditismo e controllo della criminalità in Europa dal Medioevo all’età contemporanea, a cura di Livio Antonielli, Stefano Levati, Claudio Povolo, Luca Rossetto
«Il volume propone le relazioni al convegno di studi promosso dal Cepoc (Centro studi per la storia delle polizie e del controllo del territorio) tenutosi dal 26 al 28 ottobre 2017, nonché la libera discussione tra tutti gli studiosi convenuti nell’incontro. Il tema, sintetizzato dal titolo Guardie e ladri, indaga sul lungo periodo l’azione della criminalità, in tutte le sue possibili espressioni, dal banditismo di strada al contrabbando, dalla criminalità cittadina alle truffe, dalle rapine alle falsificazioni e, in stretta correlazione, si concentra sulle misure, consuetudinarie o architettate in ragione del tipo e forma di minaccia, adottate dalle autorità preposte o dallo stesso corpo sociale per rispondere ai fenomeni delinquenziali».
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